Quello che è più stupefacente è che il numero di rosette che compongono il broccolo romanesco è sempre un numero di Fibonacci. Ossia una cifra che fa parte dell’omonima successione, in cui ciascun numero è la somma dei due precedenti. Eccola, la successione di Fibonacci: 0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144… e così via. Ma come è possibile che i broccoli romaneschi imitino una successione numerica? Non è facile da spiegare, ma ci proviamo: la rappresentazione grafica della successione di Fibonacci è infatti una spirale (detta appunto spirale di Fibonacci), riscontrabile anche nelle conchiglie, nei girasoli, nell’ananas, nel numero di petali di numerosi fiori, nella disposizione delle foglie sui rami. Ebbene, dal centro del broccolo romanesco partono tante spirali di Fibonacci, attorno alle quali sorgono le piccole cime. Il loro numero è quindi un numero di Fibonacci, e lo stesso vale per le cime più piccole, alle quali a loro volta partono tante spirali. Ovviamente questo non si ripete all’infinito, perché il broccolo non è un’entità (frattale) ideale, ma vera, buona e concreta. Ma il fascino di questo ortaggio resta intatto, così come il seguire con lo sguardo quelle spirali, quasi una porta verso la perfezione. Anche perché, nessuno ha mai capito il motivo per cui la natura segua questa disposizione: probabilmente per massimizzare l’esposizione ai raggi solari, ma come spiegare allora il ripetersi della successione di Fibonacci nella chimica, nell’economia, nell’elettrotecnica, e perfino nell’arte e nella musica?
I Prodotti


CAVOLO ROMANESCO
composto per il 92% da acqua, contiene una piccola quota di fibre e proteine. Buona è anche la concentrazione di sali minerali, tra cui, in particolare, potassio, calcio, magnesio e fosforo. Tra le vitamine è presente soprattutto la vitamina C, insieme alla A e a quelle del gruppo B.
Questo ortaggio presenta usi terapeutici come cibo vermifugo, emolliente e antianemico.
Grazie all’elevata concentrazione di vitamina C, come altri cavoli o broccoli, è in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi. La presenza degli isotiocianati, inoltre, sembra responsabile delle proprietà antitumorali di questo alimento; tra questi spicca il sulforafano, sostanza studiata per la sua capacità di combattere le cellule cancerogene. Tra le straordinarie virtù curative di questo prezioso alimento vi è anche la capacità di ridurre il rischio di cataratta e proteggere dall’ictus.
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